Durante l'evento, allo stand dell'azienda, sono stati organizzati sia una sessione del tavolo di lavoro che un convegno nel quale i protagonisti hanno ripercorso le tappe fondamentali dell’evoluzione di un sistema articolato e integrato focalizzato sulla relazione tra l'azienda e la comunità locale. Un modello al quale stanno guardando anche altri territori, visti gli effetti positivi che il confronto ha prodotto.

L'intervento di Clara Stabiumi del CdA di Alfa Acciai ha aperto il convegno e sottolineato la scelta vincente della collaborazione e della trasparenza che, sotto la regia del Comune di Brescia, ha portato risultati importanti in termini di crescita della cultura della sostenibilità, di fiducia reciproca, di capacità di disegnare passaggi futuri. A seguire la relazione introduttiva a cura di Matteo Fenotti, Responsabile Ambiente di Alfa Acciai, ha evidenziato il contributo di Alfa Acciai all’economia circolare – 15 milioni di tonnellate di rottame ferroso valorizzato in dieci anni – e l’attenzione continua all’ambiente circostante che ha permesso di anticipare i valori emissivi previsti dalle normative comunitarie. Infine, ma certo non da ultimo, il recupero del calore come fattore di riduzione dell’impronta ambientale a sostegno dell’economia circolare. Grazie al Prototipo di recupero del calore Alfa Acciai immette nella rete di A2A calore che serve a riscaldare 6.000 famiglie.

La seconda parte del Convegno si è svolta come una tavola rotonda per approfondire le tematiche culturali e operative dell’Osservatorio. Al confronto hanno preso parte Miriam Cominelli, Assessore Ambiente del Comune di Brescia, Angelo Antonio Capretti, Dirigente responsabile del Settore Sostenibilità Ambientale del Comune di Brescia, Silvia Chiroli, rappresentante del Quartiere nell’Osservatorio. Tutti i protagonisi del dialogo hanno espresso la propria soddisfazione sui risultati dell'esperienza: 

Miriam Cominelli, assessore ambiente Comune di Brescia, spiega:

«Gli Osservatori sono uno strumento molto importante e un’esperienza molto proficua per favorire una relazione di trasparenza e di rapporto di fiducia reciproca tra azienda, istituzione e territorio.  
Sarebbe bello replicare l’esperienza dei tavoli nati a Brescia anche in altre situazioni e altri territori, sarebbe un’opportunità soprattutto oggi in chiave di transizione energetica: spesso i progetti e gli impianti necessari per attuarla si scontrano con la diffidenza di comunità interessate da progetti e impianti».

Angelo Antonio Capretti, Responsabile Sostenibilità Ambientale Comune di Brescia, ricorda:

«All’inizio dell’esperienza degli Osservatori, anni fa, c’era molta diffidenza tra le parti, ma pian piano abbiamo capito che il dialogo e il reciproco ascolto era fondamentale e ricco di spunti per tuti gli attori coinvolti.
Il tavolo dell’Osservatorio è il luogo in cui i tecnici si confrontano con i non esperti, dove l’azienda può rispondere alle istanze e ascoltare la pressione dei cittadini. A volte il confronto è duro e schietto, ma se l’obiettivo di risolvere concretamente i problemi è condiviso, le soluzioni si trovano insieme».

Silvia Chiroli, Rappresentante Consiglio di quartiere, spiega:

«In questi anni c’è stato un cambiamento di rapporto con l’azienda e l’aver avuto il Comune come garante ha dato al cittadino grande tranquillità.
Il confronto e la spiegazione in termini non tecnici, che il tavolo dell’Osservatorio permette, sono importanti e fondamentali per costruire un rapporto reciproco con i cittadini comuni, che anche grazie a questo strumento hanno la possibilità di essere ascoltati dall’azienda».